IL NOSTRO LAVORO

30 volte un ettaro

 

Lavoriamo circa 30 ettari di vigna, distribuiti in 5 campi contigui, con un’ottima esposizione sud-est e sud-ovest, a un’altitudine media di 145 m sopra il livello del mare da cui distiamo appena 15 km.
Tutto il vigneto è protetto dal colle Monteti, che addomestica i venti diretti del Mediterraneo e lascia scorrere sulle nostre viti una salubre brezza marina, creando un microclima ideale.
Il terreno ha una struttura complessa, sassosa su substrato argilloso che garantisce un buon drenaggio, mantenendo in profondità freschezza e umidità.

Seguiamo, fin dall’inizio del progetto, un metodo parcellare: ovvero le nostre varietà sono piantate in parcelle alternate, in una sorta di scacchiera, e vengono seguite una per una. Più che un vigneto di 30 ettari, lo si potrebbe definire di 30 volte un ettaro.
Il metodo parcellare ci ha consentito di sviluppare negli anni una nostra ricetta agronomica, calibrata su misura per il nostro suolo, il nostro clima e le reali necessità delle viti, eliminando il superfluo e tenendo ben fissi i nostri obiettivi di alta qualità.
Una ricetta che continuiamo ad affinare, nel nome del rispetto del territorio e della sostenibilità ambientale, con una combinazione di innovazioni tecnologiche e di pratiche agronomiche eco-sostenibili.

 

Una centralina metereologica ci aiuta durante l’anno a monitorare lo stato fitosanitario e le necessità idriche delle nostre piante. Seminiamo ogni autunno diverse essenze da sfalcio tra i filari, per apportare sostanza organica al terreno. Al risveglio primaverile, usiamo tecniche di lotta biologica, lanciando insetti ‘virtuosi’ per combattere i parassiti molesti.
Ad ogni parcella viene dato solo ciò che è veramente necessario, niente di più, niente di standardizzato. Ogni annata va accompagnata, e dunque la nostra filosofia è quella di ridurre gli interventi al minimo. Tutto deve essere volto alla più piena espressione del frutto.

 

Alla certificazione VIVA “Viticoltura Sostenibile” del Ministero dell’Ambiente, nel 2024 abbiamo aggiunto la certificazione SQNPI (Sistemi di Qualità Nazionale Produzione Integrata) Qualità Sostenibile.

 

V.I.V.A. Cert. n. CC_VV_2021_006 / SQNPI-SQ03-119931-CC20241

IL NOSTRO LAVORO

La vigna La raccolta In cantina

La vigna
La raccolta
In cantina

Parola d’ordine: selezione

 

In vendemmia la parola d’ordine è: selezione. Con la vendemmia verde, si scelgono già a metà estate i grappoli migliori da lasciare sulla pianta. Arrivato il momento, il lavoro di raccolta, rigorosamente manuale, viene organizzato con anticipo, entrando in campo a delimitare con pali rossi i filari da vendemmiare e quelle parcelle da lasciare invece a un secondo passaggio, per dare loro il tempo di raggiungere la maturazione ottimale.

 

La selezione delle uve comincia dunque già in fase di raccolta, e prosegue sul tetto della cantina dove i grappoli vengono ri-selezionati sul primo tavolo di cernita e ancora una volta, dopo la diraspatura, con l’eliminazione degli acini imperfetti. Delicatamente pigiati, questi entrano in cantina scivolando lungo proboscidi di acciaio nei tini di fermentazione sottostanti.

IL NOSTRO LAVORO

In vigna La raccolta In cantina

In vigna
La raccolta
In cantina

Il lavoro sartoriale

 

La cantina è stata progettata per sfruttare la forza di gravità lungo tutto il processo di produzione, dalla caduta nei tini per la fermentazione degli acini selezionati sul tetto, alla discesa nel piano interrato dei vini finiti per andare in barriques.
I locali interrati godono di una climatizzazione naturale a temperatura costante per tutto l’arco dell’anno.

 

Il metodo parcellare continua anche in questa fase. Le parcelle e micro-parcelle delle diverse varietà raccolte, vengono vinificate separatamente in tini d’acciaio dedicati, e per ciascuna di esse vengono decise la temperatura di fermentazione e la lunghezza di macerazione più adatte.
Alla fine della vendemmia, avremo, per ogni varietà, tanti vini quante saranno le parcelle raccolte.

 

A seconda delle caratteristiche di ciascun vino, viene deciso poi il tipo di affinamento più appropriato.
Ogni anno si effettua una meticolosa ricerca sui legni più adatti alle diverse varietà e parcelle, legni di rovere francese di tostatura media, provenienti da diverse foreste e tonnelleries. Lo scopo è sempre l’esaltazione della matrice primaria, mai la sua copertura.

 

Alla fine del processo di affinamento, abbiamo una straordinaria palette di possibilità per creare dei blends che diano piena espressione al frutto e al territorio, nel rispetto della storia dell’annata.

 

Come nel lavoro agronomico, anche in cantina la filosofia è di lavorare caso per caso, annata dopo annata, in maniera sartoriale, garantendo al consumatore sempre la massima qualità e vini sempre sorprendenti e unici.